Lunedì 15 marzo, nel primo giorno in cui la maggioranza degli italiani entrava in un nuovo lockdown, l’Aifa ha sospeso in via precauzionale il vaccino anti Covid Astrazeneca. L’annuncio è arrivato piuttosto a sorpresa dal momento che neppure 24 ore prima la stessa agenzia del farmaco aveva definito ingiustificato l’allarme nei confronti del vaccino.
Tutto è partito dal Paul Ehrich Institute, l’ente regolatorio e di ricerca tedesco secondo il quale il numero di casi di trombosi rare, 7 su oltre un milione e mezzo di persone vaccinate in Germania, era anomalo. Il nesso col vaccino però era tutto da provare, come è stato poi riaffermato e ribadito dall’Ema.
Diversi paesi europei, tra cui l’Italia, hanno quindi deciso di fermare le vaccinazioni. Per tre giorni siamo rimasti col fiato sospeso, mentre Aifa, Oms, medici e scienziati di tutto il mondo si affannavano a rassicurarci.
Alla fine però l’Ema, dopo un’attenta analisi dei dati, ha concluso che il vaccino Astrazeneca è “efficace e sicuro” e che “non è associato” con l’aumento dei coaguli di sangue osservato in alcune persone. Parliamo di 25 eventi su 20 milioni di vaccinati. “Se fosse per me – ha detto la direttrice dell’Ema Emer Cooke – me lo farei inoculare domani”.
Il verdetto dell’Ema
Secondo gli accertamenti dell’Ema, che hanno coinvolto anche esperti in malattie del sangue, il numero di trombosi rare riportate dopo la vaccinazione si è rivelato inferiore a quello previsto nella popolazione generale. Cioè accade molto più spesso tra le persone non vaccinate e quindi la correlazione finora riscontrata è solo temporale.
Le persone sono morte sì dopo il vaccino, ma non si può per questo dire che sia stato a causa di esso. E’ come dire che sono morte dopo aver fatto una passeggiata o dopo aver mangiato una mela.
Perché si è creato un caso AstraZeneca?
Va bene ma allora perché si è creato un caso Astrazeneca? Con tutte le conseguenze che una decisione drastica come quella di sospendere le vaccinazioni comporta.
AstraZeneca, a discapito del nome, sembra essere nato sotto una cattiva stella. Si porta dietro la fama ingiustificata di essere un vaccino di serie B.
Si dice che insieme alla pandemia corre una infodemia, una epidemia di informazioni che troppo spesso si concentrano su casi limite ed eventi insoliti per fare titolo.
Quindi mi sono chiesta, quanto di tutto questo è stato compreso dagli italiani? Con Lorenzo Briotti sono andata a raccogliere un po’ di dubbi per strada e questo è il risultato.
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