È il social del momento, la nuova moda tra le persone che contano. Ma si accede solo da iPhone e su invito. Persino Vladimir Putin ne ha ricevuto uno e pare stia pensando di iscriversi. Sto parlando di Clubhouse e per farlo ho intervistato Felice Sica, Data Protection Specialist, cioè un esperto di privacy.
Clubhouse è nato ad aprile del 2020 ed in breve tempo è cresciuto in modo esplosivo, superando gli 8 milioni di download.
A scommettere sull’app è stato il fondo Andreessen e Horowitz, che è lo stesso fondo che ha puntato per primo su Twitter, Facebook, Groupon e tanti altri.
Ma Clubhouse è diventato famoso anche grazie all’accesso di personaggi del calibro di Elon Musk, che il 31 gennaio ha fatto il suo esordio sull’app attirando ben più dei 5 mila iscritti, che sono il limite massimo di partecipanti ad una stanza.
Che cos’è Clubhouse?
Clubhouse è un social solo vocale, il che non è affatto male: in un mondo in cui quasi tutto è incentrato sull’immagine, è nato un social dove conta quello che hai da dire.
L’app è organizzata in stanze tematiche, nelle quali si può conversare in audio conferenza. Non ci sono chat testuali. Gli utenti non sono tutti uguali: nella stanza si può essere moderatori, speaker o ascoltatori. Si interviene per alzata di mano.
Una volta chiusa la stanza, gli audio non vengono registrati ma scompaiono. In realtà Felice ci spiega che la faccenda è un po’ più complicata.
Ad accrescere l’aura di mistero c’è poi la caratteristica distintiva della piattaforma: non ci si può iscrivere liberamente ma si accede solo per invito di un altro utente. Al momento solo per chi ha un dispositivo Apple.
Clubhouse e i dubbi sulla privacy
Quando spunta un nuovo social network, si sa, la prima preoccupazione riguarda sempre la protezione dei nostri dati personali.
Uso della voce, contenuti effimeri e attenzione alla riservatezza sarebbero in teoria i punti di forza di Clubhouse. Ma non è così semplice.
Con Felice Sica proviamo allora a spiegare in che modo Clubhouse insidia la nostra privacy e quali sono le sue criticità. Buona visione!
Se vi piace, lasciate un like al video e non dimenticate di iscrivervi al canale YouTube di Dummy Gazette, per non perdere i prossimi contributi.
Comment here